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Trento, 20 gennaio 2006
LAMON AL TRENTINO, BOATO E GOVERNO PRESENTANO LA PROPOSTA DI LEGGE
Il deputato dei Verdi prende l’iniziativa, l’esecutivo lo imita. L’accusa: «Si sono mossi tardi violando la Costituzione».

dal Corriere del Trentino di venerdì 20 gennaio 2006

Il passaggio del comune di Lamon al Trentino adesso può contare anche su un nuovo tassello: il disegno di legge che sancisce la transizione da un territorio all’altro recependo il dettato del referendum.

La prima iniziativa porta la firma del deputato dei Verdi Marco Boato, ormai paladino dei secessionisti lamonesi, che ha depositato mercoledì una proposta di legge ordinaria per colmare le lacune del governo (avrebbe dovuto presentare un provvedimento entro l’11 gennaio, 60 giorni dopo la data del referendum).

La risposta è arrivata a stretto giro: il Consiglio dei ministri ha licenziato ieri la proposta di legge costituzionale avanzata dal ministro La Loggia. Iniziativa che ha scatenato le ire di Boato. «Nonostante le mie continue e rispettose sollecitazioni — attacca il deputato —, il governo è rimasto inadempiente ai suoi obblighi costituzionali e istituzionali. Tanto da costringermi a presentare una proposta di legge. Sono bastate meno di 24 ore e ora si annuncia un disegno di legge costituzionale da parte del Governo. È purtroppo una iniziativa, allo spirare della legislatura e ben oltre i termini di legge, intempestiva e giuridicamente sbagliata, in violazione della Costituzione e della legge».

Boato contesta anche l’iniziativa legislativa costituzionale (e non ordinaria) del governo: «La Costituzione (art.132, secondo comma) e la legge n. 352 del 1970 parlano infatti espressamente di legge ordinaria e non di legge costituzionale, e il governo è istituzionalmente tenuto a rispettare sia la Costituzione che la legge sui referendum. Inoltre, a oltre due mesi dalla celebrazione del referendum di Lamon, il governo non ha ancora provveduto a richiedere alle Regioni interessate il prescritto parere». Polemica politica a parte, resta il fatto che ormai la questione verrà affrontata nella prossima legislatura non essendoci i tempi tecnici per portare in aula il testo. Boato assicura che «se sarò rieletto, il primo giorno della nuova legislatura ridepositerò la proposta di legge sperando che a governare sia Romano Prodi».

 

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